I briganti sono sempre esistiti, e non solo in Italia. È un fenomeno sociale e culturale che in qualche modo riguarda ogni storia, ogni popolo.

Di brigantaggio si parlava già nell’antica Roma e nel medioevo. La questione meridionale è venuta dopo. Il brigante è una persona le cui attività sono al di fuori della legge. Possiamo definire come brigantaggio la lotta dei partigiani, operai e comunisti contro il nazismo, il fascismo e la borghesia italiana. Brigante è il Popolo di Seattle contro le multinazionali, i No Tav contro l’alta velocità ferroviaria. Briganti sono i ragazzi di tutto il mondo del movimento ambientalista Fridays for future, ispirati da Greta Thunberg. Briganti lo siamo ogni volta che scendiamo in piazza a protestare. L’idea di brigante come simbolo di rivoluzione e lotta contro i poteri forti. Brigante sono io, brigante sei tu. Contro ogni guerra.

Ci vediamo sabato 4 marzo 2023 alle 10.00, al Museo archeologico nazionale della Valle del Sarno per l’inaugurazione della mostra di arte contemporanea Damnatio Memoriae, a cura di Emanuela Marmo, organizzata in collaborazione con il Collettivo Artistico Hvallo, che riunisce quattordici artisti che operano in Italia e all’estero e l’Associazione Nuova Officina.

Damnatio Memoriae nasce con le ricerche d’archivio dell’artista Giuliana Pugliese sul brigantaggio, ma presto evolve in chiave metaforica.  Il diritto romano comminava la Damnatio memoriae ai traditori e ai nemici del senato: la pena consisteva nella cancellazione di ogni traccia che riguardasse il condannato, come se mai fosse esistito. Gli artisti che via via entrano nel collettivo si interrogano, quindi, su concetti storici e insieme fuori tempo: chi è il “brigante”? Forse un archetipo utile a esplorare e rappresentare i processi di lotta, i rapporti di forza tra dominanti e dominati.

La relazione tra oblio, memoria e storia è raccontata dagli artisti in modo diverso, tuttavia ci sono elementi comuni. Ad esempio, il ruolo del reperto viene completamente soggettivizzato: ci sono volti, ma le biografie sfumano; ci sono calchi, ma la presenza è remota; la figura umana non è filologicamente ricostruita, è generalmente sospesa; la documentazione fotografica è problematica. In effetti gli artisti mettono in discussione – per l’arte quanto per la storia – la possibilità di una rappresentazione univoca, evidenziando la soggettività o la manipolabilità della memoria. La dissoluzione o la forza dei ricordi e delle icone irrompono nelle opere, permettendo allo spettatore di variare la messa a fuoco e la percezione.

La mostra è allestita nelle sale affrescate al secondo piano del Museo archeologico nazionale di Sarno, che dell’intero progetto mette in evidenza soprattutto la prospettiva al femminile, connettendola ai preziosi corredi in esposizione, provenienti da sepolture di donne di rango dell’VIII secolo a.C., e dialoga con le rappresentazioni femminili presenti sui soffitti e sulle pareti.
In occasione dell’inaugurazione, sabato 4 marzo alle 10.30, Gerardo Rosato terrà un laboratorio di scultura per ragazzi di età compresa tra 10 e 13 anni. A seguire, alle 12.00 la pianista Sabina Mauro accompagnerà la cantante tedesca Lisa Böttcher in una performance musicale volta alla riscoperta di pianiste e compositrici di musica classica poco note.

Domenica 5 marzo alle 11.00, gli allievi dei corsi di arti sceniche, teatro e danza contemporanea di Duodanza, con le coreografie di Carmela Fiore e la regia di Carlo Roselli, si esibiranno nella performance “Damnatio Memoriae 01”.
La mostra è visitabile fino al 31 marzo nei giorni e negli orari di apertura del museo. L’ingresso e la partecipazione alle attività sono gratuiti.

In mostra: Antonio Conte, Jonata Desogus, Marco Loddo, Giuliana Pugliese, Giordano Quaresima, Veronica Rastelli, Gerardo Rosato

Info
Via Cavour 7, Sarno (SA)
(+39) 081941451 | drm-cam.sarno@cultura.gov.it
Orario: mart.-ven. 9.00-19.00 (ultimo ingresso 18.30) | sab.-dom. e festivi 9.00-14.00 (ultimo ingresso ore 13.30) | lunedì chiuso | Ingresso gratuito.
museicampania.cultura.gov.it | facebook.com/ museoarcheologicosarno | instagram.com/ museoarcheologicosarno
Contatti mostra: emanuelamarmo@gmail.com

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